lunedì 6 giugno 2011

Lo strano caso della tapioca con le amarene


Ci sono cose a cui faccio fatica a resistere, una di queste sono i supermercati!
In particolare quelli etnici, ma anche quelli "solo" stranieri, cioè quando vado in un qualunque paese (anche vicino, come Francia o Svizzera!) mi faccio sempre dei gran giri a curiosare quello che mangiano gli altri..
A Milano siamo fortunati, nè abbiamo parecchi, il migliore (per me) è Kathay dalle parti di via Paolo Sarpi, perchè ha un assortimento che è un riassunto di molti paesi/continenti.
Quindi si può trovare dal riso per sushi al burro di noccioline al “polvillo”, passando per la polvere di té verde mancha e le foglie di vite... E, come dicevo, io non resisto e compro sempre uno o più ingredienti, di cui non so bene quale sia l’utilizzo; di solito vado lì per cercarne uno in particolare e poi già che ci sono ne compro altri 2 o 3, sperando, quanto prima, di avere il tempo per qualche esperimento.
Magari faccio anche una ricerchina per capire cosa mi sono portata a casa e come sarebbe il suo utilizzo, solo che non sempre trovo il tempo o l’ispirazione e quindi certi ingredienti rimangono lì ad aspettare... Come la tapioca, comprata per il suo aspetto buffo e per la sua presenza tra le strofe di una canzone di De Andrè.. E rimasta a “guardarmi” nel disordine dell’ufficio fino a quando ieri non ho rubato le amarene!
Di ritorno dal mio viaggetto, fermata a pranzare in un agriturismo dalle parti di Parma il cui pregio maggiore mi sono accorta, dopo avere mangiato, era essere un bellissimo albero di amarene carico di frutti, aggrappato alla riva di una roggia in piena, raggiungibile però, anzi, alla giusta altezza del ponticello di ingresso dell’agriturismo.
Non ho resistito, ho fatto un cartoccio con un giornale e raccolto alcune belle manciate di amarene rosse-rosse! Mi piacciono tantissimo! Mi piacciono al naturale, un pò acidule e mi piacciono cotte, con lo zucchero o anche di accompaganamento per il pollo....
Ma poi, ho avuto questa idea che ho subito realizzato (altrimenti le amarene si guastano):

Tapioca e amarene



ingredienti per 6 barattolini
(dosi da esperimento)

tapioca un barattolino
acqua 6 barattolini
zucchero 4 cucchiai + 3 cucchiai per le amarene
latte 1/2 bicchiere
buccia di limone 3 pezzetti
cannella 1/2 cucchiaino
maizena 1 cucchiaio
2 manciate di amarene
una noce di burro

- far bollire l’acqua e buttarci la tapioca
- lasciar cuocere 10 minuti
- spegnere e lasciare altri 10 minuti
- scolare, sciacquare e mettere da parte le “palline”
- far bollire il latte con lo zucchero, la buccia di limone e la cannella
- quando bolle aggiungere la maizena, precedentemente sciolta in poca acqua fredda
- quando inizia ad addensare levare da fuoco e aggiungere la tapica cotta
- dividere il composto nei contenitori scelti, lasciando lo spazio per le amarene
- denocciolare le amarene
- saltarle brevemente in padella con la noce di burro e lo zucchero
- aggiugere alcune amarene in ogni barattolino e dividere equamente il liquido di cottura
- lasciar raffreddare

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